Fiori di stagione: come usarli per risparmiare (senza rinunciare all’effetto wow)
- Silvia Daniele WP
- 9 giu
- Tempo di lettura: 3 min
C'è una cosa che mi piace pensare:
un bel matrimonio si riconosce anche dal profumo.
E no, non sto parlando del profumo della sposa, ma di quello dei fiori.
Ora, lo so bene: quando si parla di fiori, Pinterest fa sognare.
Peonie ovunque, bouquet da mille e una notte e allestimenti che sembrano usciti da un film romantico
girato a Buckingham Palace.
Ma io, che coi fiori ci sono cresciuta (letteralmente), ho imparato una cosa:
i fiori giusti non sono quelli più costosi, ma quelli che parlano il linguaggio della stagione
e della storia che vuoi raccontare.

Perché scegliere fiori di stagione?
Perché hanno senso.
Perché sono freschi, belli e non devono attraversare mezzo mondo per arrivare sull’altare.
E anche perché, diciamolo, non c'è nulla di poetico in una rosa olandese sbiadita sotto il sole di luglio.
I fiori di stagione durano di più, costano meno e – soprattutto – hanno un’anima.
I miei preferiti per l’estate:

Giugno
Peonie (le ultime battute, ma che battute!)
Ortensie, in tutte le sfumature.
Lavanda: discreta, profumata, chic.
Lisianthus, elegante e sottovalutato.
Camomilla: candida e leggera come un sorriso.
Luglio
Margherite: sì, ma dosate con eleganza.
Zinnie: colori pieni e stile retrò.
Ammi majus (quella che sembra una carota selvatica, e sta benissimo ovunque).
Agosto
Dahlie: versatili e scenografiche.
Craspedia (le palline gialle che fanno tanto allegria!)
Statice: economico, duraturo, perfetto nei dettagli.
Celosia: un tocco di texture non guasta mai.
Manca il girasole: sai perchè?
Sì, l'hai notato. Il girasole non c'è. Non è una dimenticanza, ma una scelta.
Al di là di adorarlo nel quadro di Van Gogh, io lo concepisco così: bello in una distesa, da ammirare passeggiandoci accanto o dentro.
Ma nei matrimoni… solo se tutto è rurale.
Dalla cerimonia alla location, dal menù alla mise en place.
Solo in quel caso, in un contesto davvero contadino, autentico, coerente, il girasole può diventare poesia.
Perché, come ogni elemento, anche il fiore va contestualizzato. Sempre.
E per le palette?

Il bianco si sa, non tramonterà mai...ma volendo osare un po'...
Rosa cipria + bianco + salvia: per chi sogna romanticismo, ma con buon gusto.
Lilla + blu + grigio perla: freschissima, raffinata, mai vista uguale.
Giallo tenue + verde oliva + lavanda: country chic, ma con grazia.
E se vuoi un consiglio extra: evita i colori forzati dal tema.
Sì, il tuo matrimonio ha anche bisogno di coerenza cromatica, ma non per forza deve sembrare una vetrina Pantone.
I miei trucchi da ex fiorista testarda!
Le erbe aromatiche funzionano sempre: menta, salvia, timo… profumano e arredano, ma vanno dosate bene, soprattutto in spazi chiusi...profumo sì, mal di testa da troppo profumo, anche no!
Un solo fiore in quantità può fare miracoli.
Meglio tanti lisianthus bene posizionati che tre rose da urlo incastrate a caso.
Il fiore di campo, se trattato bene, è poesia. E costa anche meno.

Conclusione (non floreale)
Non è il bouquet da rivista che fa un matrimonio elegante.
Servono scelte sensate, coerenti con la stagione e con voi.
Il fiore perfetto non è quello più raro. È quello che sta dove deve stare e racconta la vostra storia.
E fidati, se lo dice una che è nata e cresciuta, tra i fiori… un motivo c’è.
Vuoi un matrimonio che ti rappresenti davvero?
Se stai pensando al tuo matrimonio e vuoi che tutto fili davvero con stile, coerenza e buon senso…e vuoi un suggerimento a partire dai fiori, scrivimi!
Possiamo progettare insieme qualcosa che ti rappresenti davvero, dall’inizio alla fine.
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